percorre la dorsale montuosa che si sviluppa parallela alla linea di costa dalla periferia di Albenga a Capo Mele, scavalcando le vette più alte del territorio di Alassio: una continua abbuffata di panorami a 360 gradi...
I segnavia (segnavia e ) iniziano a marcare il percorso dalla periferia di Albenga, all'incrocio tra via San Calocero e salita Madonna di Fatima. Il primo tratto, su asfalto, è comune all'itinerario della via Iulia Augusta. Dal trivio dal cancello dell'ex abbazia benedettina si abbandona la via romana, seguendo verso monte la curva col fondo in asfalto.
All'altezza della “Casa rossa”, una residenza di campagna turrita, si svolta a destra per la mulattiera chiusa da una sbarra, che si ricollega, più in alto, a un'ampia strada a fondo naturale che procede a tornanti. All'incrocio sulla cima del monte Rosso, dopo un chilometro e mezzo di cammino, si svolta a sinistra lungo la strada forestale sullo spartiacque, da dove si godono aperture panoramiche sulla foce del fiume Centa e sull'isola Gallinaria.
In corrispondenza di una selletta sul crinale si incontrano due bivi ravvicinati: si tiene la sinistra al primo e la destra al secondo. Ci si sposta sul versante orientato a occidente e la sterrata si stringe in un sentiero. Si tira dritto a un quadrivio e, due minuti dopo, si scorge un pilone votivo. Poco dopo, a un altro bivio segnalato, si tiene la destra e si incontra un rudere circondato da arbusti.
Al bivio con la discesa verso capo Santa Croce si mantiene la destra, e un ultimo strappo porta alla vetta orientale del Monte Bignone, con la croce di vetta, le strutture di un punto di osservazione risalente alla Seconda guerra mondiale e i ruderi della casermetta.
Oltre la cima si sgattaiola lungo il crinale per una pista su roccette per circa 500 metri; per affrontare uno scalino più scosceso, attrezzato con corda, è necessario aiutarsi con le mani. Prestare attenzione!
In breve si scende fino al valico sottostante, dove si incrociano più sentieri: l'Alta Via della Baia del Sole prosegue in piano, evitando la vetta del monte Castellaro. Dopo circa 500 metri si incontra, in una sella, un bivio; qui si svolta a destra, in salita, e ci si porta sul lato opposto dello spartiacque.
Dal piazzale innanzi al santuario un ripido solco scende, sempre lungo il crinale, verso la strada per Caso. L'ultimo, severo, strappo è quello che si inerpica al mulino detto “torre pisana” con 50 metri di dislivello: pochi minuti ancora e ci si ritrova al valico della Crocetta, dove si trova una fontanella installata nel piazzale del bar ristorante. Da qui si scende lungo la strada panoramica San Bernardo (segnavia ), arrivando a costeggiare la dorsale che degrada dalla sommità del bric Alpicella. Un breve sentiero nella macchia permette di tagliare due tornanti della strada asfaltata, dopodiché la vista si apre sulla val Merula; dopo meno di mezzo chilometro lungo il crinale si arriva ai ruderi della seicentesca chiesa di San Bernardo (fontanella d'acqua). Subito oltre si deve imboccare una sterrata che sale nel bosco misto, con segnavia , Sentiero Liguria e cartello REL Castello-Colla Micheri.
Si continua sempre lungo la carrareccia, ignorando la deviazione a destra per Colla Micheri, per poi arrampicarsi, fino a guadagnare la sommità di poggio Brea e la sua area picnic. Dalla vetta si perde quota velocemente, percorrendo l'ampia sterrata (segnavia ) attraverso una zona sgombra di vegetazione, prestando attenzione a seguire la strada in direzione di poggio Balaie.
Giunti al crocevia presso un piccolo valico si continua per la mulattiera a destra che aggira la cima di poggio Balaie e procede in direzione di un caratteristico gruppo di pini d'Aleppo, arrivando al “casellone”, un'antica costruzione in pietra a secco ad uso silvo-pastorale.
Da qui l'itinerario si sviluppa sulla costa di Laigueglia, percorrendo la carrareccia sulla destra e mantenendo la stessa direzione anche ai successivi due bivi. Una volta entrati nella pineta va seguito con attenzione il segnavia (indicazione per Labirinto del Boschetto), fino ad arrivare in vista dei due antichi mulini a vento di Pilato. Da qui si continua a seguire il segnavia , imboccando la strada asfaltata verso sinistra. Si percorre via San Bernardo per circa un chilometro (ad un primo bivio si deve procedere a destra e a un secondo a sinistra), ammirando frequenti scorci panoramici su tutta la Baia del Sole.
Si giunge al portale della proprietà Heyerdahl, e se ne fiancheggiano i muri di recinzione arrivando, in breve, al magnifico borgo antico di Colla Micheri. Proprio di fronte alla chiesa di San Sebastiano si imbocca il sentiero con segnavia linea e punto rossi, che segue il crinale nel bosco, con una salita che si fa via via più ripida. Al primo bivio si ignora la deviazione a destra per Andora – Pinamare; si supera una grande cisterna in muratura e si incontrano i ruderi dell'antico mulino Tagliaferro (o Casalin), da cui si gode di una splendida vista oltre la vegetazione bassa dominata da cisti, ginestre, alaterni, lentischi e saracchi.
Si percorrono prima via Cornice del Capo e quindi strada delle Catene per circa 700 metri, incontrando una splendida residenza ottocentesca fronteggiata da un magnifico esemplare di leccio, e si giunge dinnanzi al radar dell'Aeronautica Militare, ubicata dove un tempo sorgeva l'antico semaforo di Capo Mele. Qui una brevissima deviazione sulla sinistra permette di salire a un bellissimo punto panoramico.
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